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Percorso Infernaccio dell’Ambro
Arrivati a Montefortino ( FM ), prendete il bivio che conduce al Santuario della Madonna dell’ Ambro; dopo circa 5 km (tenendo le indicazioni per il Santuario), si arriva al termine della strada antistante il Santuario; lasciate l’auto e prendete il sentiero che costeggia la chiesa sulla sinistra per raggiungere la prima cascata. Proseguite per la pista che costeggia il fiume lungo l’alveo a destra, soffermandosi sulle numerose cascatelle che compaiono ovunque; si continua costeggiando il fiume che in alcuni tratti ci obbliga a guadarlo in svariati punti. Più avanti il sentiero diventa più largo: questo è dovuto da una delle opere dell’uomo di stupro paesaggistico più orrende, ovvero tagliare la vallata con una strada, la cui costruzione ha contribuito all’erosione di una parte enorme della parete della valle, provocando una frana grandissima. Arrivati nei pressi della frana fate attenzione a non proseguire per la grande pista ma tenetevi sulla destra lungo la labile pista che continua a costeggiare il fiume; lo stesso che a breve ridurrà copiosamente la sua portata fino a scomparire ( provvisoriamente ) del tutto (almeno nel periodo estivo). Continuate a seguire il letto del fiume per un lungo tratto, accompagnati saltuariamente da qualche piccolo rivolo d’acqua laterale che genera delle piccole cascate, piene di farfalle; seguendo ancora il sentiero, questo inizia a salire sulla sinistra del letto del fiume per poi ridiscendere gli ultimi metri, per trovarci in un ambiente molto diverso. Qui imponenti pareti di roccia si alzano da entrambi i lati e la gola si stringe fino a divenire larga solo qualche metro accompagnato da un gelido soffio di aria che avvisa dell’imminente ingresso alla bocca dell ’Infernaccio. Si prosegue fino al primo salto e ci si ferma; generalmente l’itinerario si conclude qui ma se intendete proseguire (possibile solo nel periodo estivo dove lo scorrimento è assente) dovrete cambiare attrezzatura: è consigliabile munirsi di una muta leggera da sub (almeno 2mm), uno spezzone di corda di 5/6 metri, calzari in neoprene, casco con torcia da testa e indumenti di ricambio ( da conservare in una sacca stagna ). Proseguendo nel cuore dell’ Ambro, la luce lascia il posto ad un luogo tetro e buio, le pareti diventano lisce e bagnate e i sassi che cadono copiosi dall’alto, sono opera per lo più dei gracchi che abitano numerosi questo tratto di forra; per proseguire occorre sfruttare appigli naturali (tronchi, massi) ma anche uno spezzone di corda permanente e un chiodo da roccia, lasciato per aiutare la discesa. La visita alla forra, si conclude nella grotta naturale subito dopo la cascatella di 18 metri che trovate sulla sinistra. Attenzione all’ultimo tratto della forra in quanto incredibilmente buio e abitato da pipistrelli, (evitate di disturbarli puntandogli contro le luci!); prestate attenzione anche alla profonda vasca situata ai piedi della cascatella.
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